L’arrivo delle stagioni più fredde rende necessaria l’accensione dei riscaldamenti, ma il loro utilizzo è vincolato a direttive statali che ne stabiliscono la data di accensione e spegnimento, oltre al numero di ore giornaliere massime di utilizzo e ai gradi da impostare.
Questi vincoli hanno l’obiettivo di contenere i consumi di gas e, al contempo, di ridurre il più possibile l’impatto ambientale derivato dall’uso dei riscaldamenti domestici che, inevitabilmente, vanno a incidere sulla qualità dell’aria che respiriamo.
A seconda della zona geografica in cui di abita, le regole sono diverse e possono subire ulteriori variazioni a seguito di direttive eccezionali del Governo.
Di seguito tutti i dettagli sull’utilizzo dei riscaldamenti in Italia nel 2023, compresa la temperatura massima da impostare e il numero di ore giornaliere di utilizzo.
Quando accendere il riscaldamento nel 2023: le zone geografiche
Il periodo di utilizzo dei riscaldamenti e il relativo orario d’uso seguono queste regole, che cambiano in base della zona geografica (scopri qui quali sono le zone geografiche italiane e a quale devi fare riferimento). Ecco quando si può accendere il riscaldamento zona per zona:
zona A, da 1 dicembre a 15 marzo per 6 ore al giorno;
zona B, da 1 dicembre a 31 marzo per 8 ore al giorno;
zona C, da 15 novembre a 31 marzo per 10 ore al giorno;
zona D, da 1 novembre a 15 aprile per 12 ore al giorno;
zona E, da 15 ottobre a 15 aprile per 14 ore al giorno;
zona F, nessuna limitazione.
Queste regole generali possono essere modificate in via eccezionale dallo Stato, dalle Regioni o dai comuni per andare incontro a esigenze particolari come crisi energetiche o temperature fortemente al di fuori dalle normali medie stagionali.
Quali e quante sono le zone climatiche in Italia
Le zone climatiche in Italia sono 6 e sono definite con la seguente classificazione:
- zona climatica A – gradi giorno da 0 a 600. Appartengono a questo gruppo Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa;
- zona climatica B – gradi giorno da 601 a 900. Appartengono a questo gruppo le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani;
- zona climatica C – gradi giorno da 901 a 1400. Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto;
- zona climatica D – gradi giorno da 1401 a 2100. Appartengono a questo gruppo le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo;
- zona climatica E – gradi giorno da 2101 a 3000. Appartengono a questo gruppo le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza;
- zona climatica F – gradi giorno maggiori di 3001. Appartengono a questo gruppo le province di Belluno, Cuneo e Trento.
(Fonte nuovenergiespa.it)